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Full text of "Il matrimonio per concorso : melodramma comico in tre atti / musica del maestro S.A. de-Ferrari ; da rappresentarsi al Grande Teatro La Fenice di Venezia ; la stagione d'estate 1858 ; impresa fratelli Marzi."

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* 


IL  MATRIMONIO  PER  CONCORSO 

MELODRAMMA  COMICO  IN  TRE  ATTI. 


4  L 


IL 


MELODRAMMA  COMICO  IN  TRE  ATTI 


MUSICA  DEL  MAESTRO 


Sto  Happrcsentarst 

AL  GRANDE  TEATRO  LA  FENICE 

M  VEXEXiA 

La  stagione  d'Estate  1858. 
IMPRESA  FRATELLI  MARZI. 


MILANO 

COI  TIPI  DI  FRANCESCO  LUCCA. 


//  presente  libretto^  essendo  di  esclusiva  proprietà 
dell' 'editore  Francesco  Lucca,  restano  diffidati  i  si- 
gnori Tipografi  di  astenersi  dalla  ristampa  dello 
stesso  senza  averne  ottenuto  il  permesso  dal  sa  ci- 
tato editore  proprietario, 


PERSONAGGI 


ATTORI 


PANDOLFO,  mercante  .  .  Sig.  Zuccliini  Giovanni 

LISETTA,  sua  figlia    .  .  .  Sig .a Boccabadati  Virginia 

ALBERTO  .......  Sig.  Galvani  Giacomo 

FILIPPO,  locandiere    .  .  .  Sig.  Crivelli  Enrico 

ANSELMO,  negoziante  .  .  .  Sig.  Bellini  Andrea 

DORINA,  sua  figlia     .  .  «  Sig.*  Allievi  Manetta 

LA  ROSE,  francese     .  .  .  Sig.  Galletti  Antonio 


Servi  —  Camerieri  —  Militari  —  Signori  —  Dame 
La  scena  è  in  Parigi.  —  1700. 


I  versi  virgolati  si  ommettono. 


PAROLE  DEI  SIGNORI 

l£.  Elancalari  e  Chiossone. 


ATTO  PRIMO 


SGENA  PRIMA 

Sala  comune  nella  Locanda  di  Filippo. 
Filippo,  poi  Lisetta. 

FlL.  {entra  e  batte  all'appartamento  di  Lisetta) 

Ehi,  Lisetta? 
Lis.  (di  dentro)  Che  volete  ? 

Fu,.  Siamo  soli,  non  temete... 

Lis.  (esce)     Voi,  Filippo?...  E  il  padre?... 
Fil.  È  uscito 

Se  qui  vien ,  sono  avvertito , 

E  possiam  per  qualche  istante 

Favellar  con  libertà. 
Lis.        E  fia  vero? 
Fil.  Sì,  Lisetta... 

Lis.  Che  piacere!... 

Fil.  Poveretta  ! 

Sempre  chiusa  ,  imprigionata  !... 
Lis.  Ah  pur  troppo!  a  questa  vita, 

M'ha  la  sorte  condannata!... 

Mi  vuol  bene,  ed  ha  buon  cuore, 

Ma  bisbetico  è  Y  umore 

Del  carissimo  papà. 
Fil.  Vostro  padre?  Gli  è  un  avaro 

Che  nasconde  il  suo  tesoro... 
Lis.  Voi  scherzate... 

Fil.  Parlo  chiaro; 

Io  rubarglielo  vorrei... 

Che  ne  dite? 

Lis.  (maliziosamente)  Non  saprei... 

Fil  Se  mi  date  il  vostro  assenso, 

O  Lisetta,  al  resto  io  penso, 
E  il  tesoro  mio  sarà. 


6  ATTO 

Lis.        Voi,  Filippo,  del  mio  cuore 

Il  segreto  conoscete; 

Ma  geloso  è  il  genitore. 

Nè  deluderlo  potrete; 

Ad  un  ricco  ei  mi  destina  , 

Ad  un  Conte  mi  darà; 

Della  scelta,  poverina, 

Io  non  ho  la  libertà. 
Fìh.        Voi  mi  amate?  Il  vostro  amore 

Dà  coraggio  al  voler  mio. 

Se  si  oppone  il  genitore 

A  combatter  ci  son  io. 

La  sua  boria  non  m' arresta , 

Don  Pandolfo  cederà  ; 

La  prolifica  mia  testa 

Mille  astuzie  inventerà. 
Lis.        Vinceremo  ? . 
Fil.  Non  temere; 

La  tua  destra?... 
Lis.  Eccola  qua. 

a  3  Siam  concordi  nel  volere, 

E  il  progetto  riescirà. 

(di  dentro  si  ode  Pandolfo  che  chiama) 

Camerieri  ?...  Camerieri  ? 

LlS,  (agìtatissima) 

Ah  !  mio  padre  !.. 
Fil.  Addio ,  Lisetta  . 

Torna  in  camera,  t'affretta... 

(Lisetta  entra  nella  sua  stanza) 

Ehi,  signore,  eccomi  qua. 

(verso  Don  Pandolfo  che  entra) 

SCENA  II. 

Pandolfo  e  detto. 

Pan.  (con  una  gazzetta  fra  le  mani 2  si  mostrerà  molto  affaccendato) 

Che  diluvio  di  cose!...  il  mio  cervello 
E  un  vero  Mongibello. 
Tutta  Parigi  ho  corso 


PRIMO  i 

in  cerca  di  scrittori  e  gazzettieri... 

Quanti  profondi  inchini 

Han  fatto  ai  miei  zecchini!... 

Un  milione  d'  ostacoli  ho  incontrato , 

Ma  l'articolo  è  qui  bello  e  stampato. 
Fil.  Di  grazia,  Don  Pandolfo , 

Perchè  tanto  in  faccende? 
Pan.  E  lo  chiedete? 

Un  portentoso  mezzo  ho  ritrovato 

Da  far  trasecolare  i  parigini... 
Fil.  Immaginar  poss'  io  di  che  si  tratta  ? 

Qualche  grande  scoperta,  un'  invenzione 

Straordinaria,  sublime... 
Pak.  Eh  via,  buffone! 

Fil.  Scommetto  che  si  tratta... 

Di  mia  figlia. 

Fil.  (Sua  figlia!  Oimè  !)  Che  dite?  (con  premura) 

Le  trovaste  un  marito? 
Pai*.        Cento,  mille  mariti;  udite,  udite! 

In  primis  e  antimonio, 

Sappiate  che  ho  girato 

Borghi ,  città  vastissime, 

Ho  visto  ed  imparato. 

Or  dunque  avendo  un3  unica 

Figlia  da  maritare , 

Pensato  ho  di  ricorrere 

A  un  uso  d9  oltremare- 
Facendo  appello  ai  celibi, 

Mi  valgo  del  giornale, 

Ed  apro  per  mia  figlia 

Concorso  universale. 

(spiega  la  gazzetta  e  legge) 

-Pubblico  rispettabile , 
-Inclita  guarnigione, 
-Una  donzella  nubile 
-Al  talamo  si  espone. 
-É  d'un  mercante  figlia, 
-È  italiana  e  bella, 
-Ricca  è  di  dote  etcetera^ 


S  ATTO 

-Più,  dote  di  scarsella; 
-Essa  è  alloggiala  all'Aquila 
-A  fianco  del  papà, 
-E  ,  nella  sua  modestia, 
-Qual  è  si  mostrerà. 
-Chi  brama  menar  moglie 
-Profitti  dell'  invito; 
-Coi  requisiti  debiti , 
-Diventerà  marito.  - 
Che  fantasia!...  che  immagini! 
Che  genio!  che  testone! 
Cotest' avviso  è  un'  opera 
Degna  di  Cicerone! 
Che  ve  ne  par? 

FlL.  (con  rabbia)  Un  pazzo 

Voi  siete  diventato. 
Pai*.  Io  pazzo? 

Fjl.  Certamente. 

La  figlia  ad  un  mercato? 
Pain.  Tacete,  impertinente! 

Rimproveri  non  voglio. 

La  vostra  bassa  gente, 

I  cuochi,  i  servi,  i  sguatteri, 

Andate  a  consigliar. 
,  Fil.  Ma  espor  volete  in  piazza 

La  povera  ragazza? 
Pah,  Tacete  ! 

Fil.  Entrambi  favola 

Fra  poco  diverrete 

Di  tutta  la  città. 
Pan.        Che  favola!  che  favola! 

Fra  poco  la  vedrete. 

Di  questo  parto  il  magico 

Effetto  sentirete  ; 

Di  scapoli  un  esercito 

L'  albergo  assedierà, 

E  la  mia  figlia  pubblica 

Per  me  diventerà. 


PRIMO  9 
Fil.        Sarete  entrambi  favola 
Di  tutta  la  città. 
(Fa  pur  castelli  in  aria, 

Lisetta  mia  Sarà.)   (Pandolfo  entra  nèlla  stanza 

Va  pur,  vecchio  balordo,  di 
Fa,  se  ti  piace,  a' miei  consigli  il  sordo; 
De' tuoi  stupidi  sogni  io  me  la  rido; 
T'  accorgerai  fra  poco 
Chi  nelle  mani  avrà  più  bello  il  gioco. 

(parte) 

SCENA  III. 

Anselmo  e  Pandolfo  da  parti  opposte. 
Pan.  (parlando  verso  V  uscio  da  cui  esce) 

Taci,  fraschetta,  quel  che  voglio...  io  voglio. 

Ans.  (cne  51  sarà  avviato  verso  la  porta  comune  9  udendo  la  voce 
di  Landolfo  si  volge) 

Non  m'  inganno?...  Chi  vedo! 

Voi,  Pandolfo,  in  Parigi? 
Pah.  Oh  caro  Anselmo! 

Qua  un  abbraccio. -Voi  pure  in  questo  albergo  ? 

Qual  fortunato  incontrò!... 
Ans.  Perdonate, 

Voi,  Pandolfo,  ex  mio  cuoco,  come  mai 
Pan.  Zitto,  che  niun  ci  ascolti;  in  confidenza, 

Dacché  ci  siam  lasciati , 

Mi  son  dato  al  commercio;  or  bene  or  male 

Mi  andarono  gli  affari  ; 

Ho  perduto,  ho  fallito, 

E  a  furia  di  fallir... 
Ans.  Siete  inricchito. 

Bravo,  Pandolfo!  È  comodo  il  mestiere. 

Io  così  non  la  intendo. 
Pan  Eh  via,  che  importa? 

Tronchiam  questo  discorso.  Un  serio  affare 

Solenne,  interessante, 

Ho  per  le  mani ,  e  spero 

Entro  quest'oggi  combinar.., 

//  Matrimonio  per  concorso  Ql 


10  ATTO  * 

Aiss.  Che  cosa  ? 

Pan.  Le  nozze  di  mia  figlia,  anzi,  sentite 

Che  mezzo  straordinario  ho  immaginato 

Per  scegliere  un  marito! 

Al  pubblico  la  espongo;  i  pretendenti 

Piovono  a  mille  a  mille; 

A  noi  la  scelta. 
Afa.  Oh  che  pazzie! 

Pan.  Che  dite? 

Voi  pure  ,  se  volete, 

Anselmo ,  concorrete  ; 

Chi  sa... 

Ass.  Lo  so  ben  io...  siete  un  somaro. 

(parte  indispettito) 

Pan.  Povero  disperato  !  ei  non  ragiona. 

Asino  è  quegli  che  non  ha  denaro.  (parte) 

SCENA  IV. 

Lisetta  dalle  sue  stanze,  Filippo  dalia  comune. 

LlS.  (aPre  la  porta  3  guarda  intorno  e  vede  Filippo  che  entra) 

Mio  padre  è  uscito? 
Fil.  Si ,  cara  Lisetta. 

Lis.  lo  son  fuori  di  me...  non  lo  sapele  ì 

Al  concorso  mi  ha  esposta...  oh  mio  rossore! 
Fil.  So  tutto ,  non  temete  , 

Egli  si  ostina  invano, 

Quest'oggi  chiederò  la  vostra  mano. 

SGENA  V. 

Alberto  e  detti. 


Alb.       È  permesso  ? 

Fil.  Padron  mio. 

Favorisca...  Che  comanda  l 
Alb.  Il  padron  della  locanda  ?,.. 

Fil.  Il  padron  ,  signor ,  son  io. 

Alb.  Lessi  or  ora  un  pazzo  invito ... 


PRIMO  H 
Ma  che  vedo?  Non  è  quella 
L'  adorabile  zitella 

Al  concorso  d'un  marito?      {wwo  Lisetta) 

FlL.  (con  ìstizza) 

(Ecco  il  primo  !) 
Ani.  Menzogneri 
Non  fur  certo  i  connotati; 
Quelli  occhietti  lusinghieri 
Che  a  ferir  son  destinati , 
Queir  amabile  sorriso 
Il  mio  cuore  han  già  conquiso; 
Son  tra  i  vostri  cavalieri 
Neil' arringo  dell'amor. 

FlL.  (piano  a  Lisetta) 

(Via,  rispondi  al  zerbinotto, 
Non  avere  alcun  timore... 
Aggiustarlo  io  vo'  di  botto 
Se  vuol  fare  il  bell'umore; 
S'  egli  aggiunge  ancora  un  detto 

10  non  son  più  locandiere 
Se  coi  gatti  sopra  il  tetto 
Non  lo  mando  a  far  V  amor.) 

Lis.         Non  si  scaldi ,  signorino  , 

Meno  furia,  piano  piano, 

11  costume  parigino 

Di  seguir  si  studia  invano; 
Cerchi  altrove  il  caro  oggetto 
Che  gli  infiammi  il  facil  petto, 
Qui  sue  reti  indarno  tende 
Il  galante  cacciatoi*. 

FlL.         disparte  dà  segni  di  gioia) 

«(Bene!  brava!) 

AcB.  (sorridendo  a  Lisetta)      «Neil'  amore 

»Un  tantin  di  ritrosia?... 
"Sono  esperto  cacciatore  , 
"E  la  preda  è  sempre  mia... 
"Locandiere?  una  parola 
"Vorrei  dir  da  solo  a  sola.,. 

FlL.  "Non  Capisco...  (fremendo) 


12  ATTO 

Alb.  (con  rabbia)  «Andate  via! 

Fil.  Come  l  come  ?  (con  ìmì 

Lls<  (ad  Alberto  deridendolo)  Troppo  fllOCO  ; 

Signorino,  è  lungo  il  giuoco... 
Alb.  Il  mio  cuore,  la  mia  mano... 

Lis.  Troppo  fretta,  piano,  piano. 

Alb.  (insistendo  j  accenna  a  Filippo  la  porta) 

Locandiere... 
Fil.  (con  rabbia)  Che  bramate  ? 

Ale.  Via,  partite,  impertinente  !  (minaccioso) 

Fil.  Tracotante!  io  resto  qua! 

Alb.  Giuro  al  cielo!... 

Lis.  V  arrestate, 

Son  sua  moglie. 
Alb.  (sorpreso)  Che  mai  sento  ! 

Fil.  (piano  a  Lisetta) 

(Sei,  Lisetta,  un  gran  portento; 
Bel  trovato  in  verità.) 
Alb.        (È  sua  moglie!  che  peccato! 

Presi  un  granchio,  come  va.) 

FlL.  (a  Lisetta  indicandole  Alberto) 

(Ei  restò  pietrificato; 

È  confuso,  e  ben  gli  sta.) 

LlS.    (verso  Alberto  ridendo) 

(Questi  è  bello  e  congedato, 

Nè  a  seccarci  tornerà.) 
fitto.        Perdonate  V  ardir  mio  ; 

Qui  fui  tratto  dal  desio 

Di  veder  quella  sfacciata... 
Lis.  Che  sfacciata?  (con  istizza) 

Alb.  La  ragazza, 

Che  per  voglia  di  marito, 

Fece  al  pubblico  V  invito... 
Lis.  Rispettatela! 
Alb.  È  una  pazza 

Degna  figlia  del  papà. 
Lis.  {scherzando)  Eh  via ,  la  collera 

Freni ,  o  signore  , 
Mi  par  ridicolo 


PRIMO  Ì3 

Nel  suo  furore; 

in  folli  ingiurie 

Stilla  il  cervello, 

Ma  proprio  ridere 

Ella  mi  fa. 
io,  per  confondere 

Un  vano  orgoglio, 

Questo  consiglio 

Porger  le  voglio  : 

Chi  delle  femmine 

Si  fa  zimbello, 

Burlato  in  ultimo 

Si  troverà. 
Fil.  (Oh,  ve'  che  spirito! 

Sono  incantato! 

Povero  diavolo 

Mal  capitato! 

Fra  le  sue  nobili 

Geste  amorose, 

Questa  sua  gloria 

Non  scriverà.) 
Alb.  (Sto  fra  Y  incudine 

Ed  il  martello; 

Di  me  si  burlano 

E  questa  e  quello; 

Ma  d'altre  femmine, 

Meno  ritrose, 

La  preda  facile 

Non  mancherà.) 

(Lisetta  entra  nelle  sue  stanze.  Filippo  esce) 
A  Mi.  {indispettito  verso  Filippo) 

Maledetto  quel  marito! 

Che  gli  affissi  abbian  mentito  ? 
Oh  chi  vedo  ! 

{osservando  Dorina  che  esce  dal  suo  appartamento) 


ATTO 


SCENA  VI. 

Dorina  e  dello. 

DOH.  (**  avvia  verso  il  fondo j  vede  Alberto  e  rimane  confusa) 

Perdonate  ; 
Io  cercava  un  cameriere...       (per  ritirarsi) 

Alb.  (invitandola  a  fermarsi) 

Favorite... 

DOK.  (con  trepidanza)      Ma  SCUSate... 


Trattenermi  non  potrei... 
Ale.  (Come  è  semplice  costei  !) 

Se  r  ardir  non  è  soverchio  , 

Siete  sola?... 
Dor.  Ho  il  genitore. 

Alb.  Negoziante? 
Dor.  Quale  inchiesta! 

Alb.  Italiano  ? 

Dor.  (vivamente)  Si,  signore. 

Alb.  (Oh  cospetto!  è  questa  ,  è  questa!) 

Dor.  Ma  di  grazia,  che  chiedete? 

àlb.  Vostro  padre  è  un  uomo  strano. 

Dor.  Mio  signor  ,  voi  V  offendete. 

Alb.  Ei  v'  offende,  chè  al  concorso 

Esponea  la  vostra  mano... 


Dor.  (sorpresa  ed  agitata) 

Che?  mio  padre?...  ed  ha  ricorso?... 

Oh  rossori  che  cosa  dite!... 

Me  meschina  !... 
Alb.  Io  non  v'  inganno. 

Dor.  Sventurata!  un  nuovo  affanno!.., 

Alb.  Voi  piangete  ?... 

Don.  Ah  compatite  !... 

Son  costretta  a  lagrimar  ! 
Alb.        Non  piangete  ;  il  vostro  pianto 

Mi  discende  infino  al  core, 

E  vi  desta  dell'amore 

Un  insolito  sospir. 

Ah  potessi  a  voi  ds  accanto 


PRIMO  15 


Mitigar  le  ascose  pene!... 

Io  vedrei  nel  vostro  bene 

Più  ridente  l'avvenir. 
Don.       Sono  troppo  sventurata!...  (per-ustire) 
Ale.  M'ascoltate!...  il  vostro  affetto... 

Don.  Il  mio  affetto?... 

Ale.  Dell'  onore 

Ebbi  ognor  la  fiamma  in  petto. 
Don.  Ah  signor!...  cosi  schernita, 

Voi  volete?... 
Ale.  La  mia  vita 

Io  con  voi  dividerò. 
Don.  Sono  povera... 

Ann.  Che  importa? 

Ricca  dote  è  un  nobil  core; 

Se  v'  aggrada,  al  genitore 

Vostra  mano  chiederò. 
Don.  La  mia  man  ?  (con  gioia) 

Alt».  Poss' io  sperare?... 

Don.  Sì,  Sperate...  (teneramente) 

A  LE.  Oh  gioia  !  (per  prenderle  la  mano) 

Don.  Addio  ! 

Del  mio  cor,  del  padre  mio 

Alla  legge  Obbedirò,   (rientra  nelle  sue  stanze) 

Ale.  Quale  improvviso  all'anima 


Raggio  per  lei  brillò  ! 
Io  che  finora  al  calice 

Bevuto  ho  del  piacer, 
Fui  vinto  d'una  lagrima 

Al  magico  poter! 
Della  conquista  facile 
L'  ardor  si  dileguò, 
E  dell'amor  la  fervida 
Speranza  si  destò. 

(avviandosi  verso  la  porta  comune  sì  incontra  in) 


A  T  T  0 


SCENA  VII. 

Pandolfo  e  dello. 

Pan.  {entra  affaccendato  e  vede  Alberto) 

(Chi  sarà  mai  costui?  Scommetterei 
Che  ha  letto  la  gazzetta.) 

ÀLB.  (guardando  Pandolfo)  (Oh  che  figura  ! 

All'  aria  io  giurerei 

Che  è  lui  di  certo.  Interrogarlo  voglio.) 

Signor... 
Pan.  Che  mi  comanda  ? 

Alb.  Favorisca. 

Ella  sarebbe  il  padre 

Della  ragazza  che  al  concorso  è  posta? 
Pan.  (1/  ho  indovinata  !  io  son  filosomista.) 

Quello  appunto,  signore,  in  carne  ed  ossa. 

Pandolfo  Spartivento... 
Alb.  Mi  rallegro. 

Pan.  (Ho  inteso;  egli  ha  già  vista 

La  mia  ragazza.)  Ebbene, 

In  che  posso  servirla  ? 
Alb.  Vostra  figlia 

Vidi  e  mi  piacque.  Non  è  oscuro  il  nome 

Degli  Aibiccini;  al  par  di  voi  mercante... 
Pan.  Mercante?...  Si,  vedrem...  non  è  gran  cosa... 

Ci  vorrebbe...  ma  intanto,  or  su  due  piedi... 

Non  posso...  A  questa  sera. 
Alb.  Rifiutate? 
Pan.  Non  rifiuto,  vedremo,  parleremo... 

Presentate  la  vostra  biografia , 

Inscrivo  il  vostro  nome...  e  sceglieremo. 
Alb.  (Che  buffone!  ho  capito.)  A  rivederci.  (parte) 
Pan.  Il  primo  è  capitato, 

Ma  non  è,  come  io  voglio,  un  litolato. 


PRIMO 


)7 


SCENA  Vili. 

Uscita  e  detto. 


LlS.  Padre  mio...  (sommessamente) 

Pan.  La  mia  figliuola!... 

Lis.  Vorrei  dirvi  una  parola... 

Caro  padre... 
Pan.  Via ,  t'affretta. 

Non  mi  far  la  semplicetta... 
Lis.  Temo  ognor... 

Pan.  Per  qual  ragione? 

Sono  un  uomo  od  una  fiera? 

Son  Pandolfo  o  una  pantera? 

Su  ,  via ,  parla  5  te  lo  impone 

La  paterna  autorità. 
Lis.  Caro  padre,  ve  lo  dissi; 

Mi  fan  rabbia  quelli  affissi... 
Pan.  Siam  da  capo  ! 

Lis.  Han  compromesso 

Il  mio  nome,  son  beffata... 
Pan.  Sei  dall'  uno  e  1'  altro  sesso 

Per  mio  mezzo  invidiata... 
Lis.  I  cascanti  parigini 

A  mie  spese  rideranno... 
Pan.  Conti ,  duchi ,  marchesini 

A  vederti  accorreranno... 
Lis.  Bella  cosa!  alla  berlina! 

Pan.  Via,  si  calmi,  signorina, 

Presto  sposa  diverrà. 
Lis.  Come?  sposa  ? 

Pan.  Un  pretendente 

La  tua  man  mi  ha  chiesto  or  ora.,. 
Lis.  (È  Filippo  certamente...) 

Pan.  Io  non  ho  deciso  ancora... 

Lis.  Che  indugiate?  Risolvete.., 

Pan.  Penseremo... 
Lis.  Decidete,.. 
Pan.  Ci  vuol  tempo...  si  vedrà, 


//  Matrimonio  per  concorso 


18  ATTO 
LìS.         ^otio  ajJeUuoso  e  carezzevole) 

Caro  padre,  se  il  riposo 

Della  figlia  avete  a  cuore , 

Deh,  toglietemi  al  rossore, 

Concedetemi  lo  sposo  ; 

Ah,  vi  muova  il  pianto  mio, 

È  una  figlia  che  v'  implora , 

Non  vogliate  che  ella  mora 

Di  vergogna  e  di  dolor. 
Pai*.        Cara  mia,  se  V  ho  stampata, 

Credi  a  me,  fu  per  tuo  bene, 

Non  mi  far  di  queste  scene, 

Sarai  presto  maritata; 

Fra  le  schiere  dei  galanti 

Qual  regina  sceglierai, 

E  l'orgoglio  diverrai 

Del  tuo  caro  genitor. 
Lis.        Ma  lo  sposo... 
Pan.  Oh  quanta  fretta  ! 

Oh  che  smania!...  Aspetta...  aspella... 
Lis.  Caro  padre,  ah  noi  negate... 

Pan.  Taci,  basta,  te  lo  do. 

Lis.  Ah  di  gioia  mi  colmate! 

Io  sua  sposa  diverrò. 
Pan.  Già  tu  l'ami?  Che  mai  sento! 

Lis.  »Sì ,  da  un  mese  egli  mi  adora... 

«Or  fìa  pago  il  mio  contento... 
Pan.  «Questa  è  bella  !  e  chi  l' ignora 

«Sempre  l'ultimo  è  il  papà. 
Lis.  Vo  a  chiamar  lo  sposo  mio.        ("  a"f'a) 

Pan.  Che?  tu  stessa?  testa,  addio! 

LlS.  (verso  il  Jondo) 

Mio  Filippo!... 
Pan.  Chi  è  costui  ? 

Lis.  Ah  mio  padre,  è  proprio  lui, 

È  Filippo  il  locandier. 
Pan.        Oh  che  colpo!  oh  che  vergogna! 

Me  l'ha  fatta  quel  birbante!.., 
Lis.  Caro  padre!... 


PR  ì  M  0 
Petulante  ! 
T3  ho  ad  Alberto  destinata,.. 
Non  Io  voglio. 
N  Sciagurata  ! 


(risolutamente) 


13 


Lis. 
Pais. 


Lis. 


Pan. 


Sprezzo  ogni  altro  pretendente  , 
Sol  Filippo  mio  sarà. 
Taci,  taci,  impertinente, 
Quel  furfante  non  t'avrà. 
Taci,  pettegola,  vanne,  lo  voglio! 
Un  padre  in  collera  te  lo  comanda  ! 
Quest'oggi,  subito,  dalla  locanda 
Contro  tua  voglia  ti  strapperò. 
Se  osi  persistere  nel  tuo  disegno 
Fino  agli  antipodi  ti  porterò; 
Non  voglio  repliche!  dell'oste  indegno 
Le  inique  cabale  distruggerò. 
Vado,  calmatevi...  oh  che  paura! 
La  vostra  collera  sfidar  non  oso... 
Ma  pur,  sappiatelo,  d'un  altro  sposo. 
Contro  mia  voglia  mai  non  sarò. 
Filippo  è  l'arbitro  di  questo  core. 
Anche  agli  antipodi  io  l'amerò. 
Non  ha  più  limiti  il  mio  furore, 
Vanne,  o  una  bestia  diventerò! 

(la  spinge  rabbiosamente  nella  sua  camera  ,  ne  chiude  la 
porta  ed  esce  dal  fondo  smaniando) 


FINE  DELL'ATTO  PRIMO. 


ATTO  SECONDO 


SCENA  PRIMA 

Giardino.  —  Qua  e  là  per  la  scena  alberi, 
tavolini^  sedie,  ecc. 

Parigini  dell*  uno  e  l'altro  sesso  entrano  in  iscena 
ricambiandosi  saluti  e  strette  di  mano.  JLa  Siose. 

Coro  Bravi,  bravi,  ben  tornati 

Al  convegno  del  piacer; 
Chi  ci  chiama  spensierati 

È  sofista  menzogner. 
Noi  la  vita  salutiamo 

Come  sogno  passeggier, 
E,  scherzando,  la  godiamo 

Fra  gli  amori  e  fra  i  bicchier. 

(alcuni  del  Coro  passeggiano  *  altri  siedono  leggendo  gior- 
nali o  bevendo) 

La  Rose      Ehi,  bottega?  Il  gazzettino. 

(un  garzone  gli  porge  un  giornale.  La  Rose  legge) 

Coro («     Rose)  Dei  teatri  che  si  dice? 
LaR.  Furoreggiano  a  Torino, 

Fanatismo  alla  Fenice. 

Ballerine  incoronate , 

Pioggia  d'oro,  serenate... 
Coro  Oh  che  procoli  sfacciati!... 

Che  giornali  svergognati! 

Che  stupende  verità  ! 

SGENA  II. 

Landolfo  e  detti. 
Pan.  (rimane  in  jondo  alla  scena) 

(Nessun  qui  mi  conosce; 
Sentiamo  quel  che  dicono 
Di  me  per  la  città.) 


ATTO   SECONDO  21 
Là  R.  (dopo  aver  letto  in  silenzio  3  rìde  forte) 

Oh  bella!...  oh  che  spropositi!... 
Coro  Leggete. 

La  R.  M'ascoltate.  (bg&) 

-Pubblico  rispettabile , 
-Inclita  guarnigione; 
-Una  donzella  nubile 
-ÀI  talamo  si  espone...  - 

CORO  (ridendo  sgangheratamente) 

Una  donzella  al  talamo!... 

Che  sciocco!  che  buffone! 
La  R.  Bellissimo  è  Y  invito 

Per  chi  non  è  marito... 
Coro  Avanti. 
La  R.  (legge)  -Ha  doti  etcetera 

-E  nella  sua  modestia 

-Qual  è  si  mostrerà.  - 
Coro         Che  tanghero  !  che  bestia  ! 

Ah!  ah!  ah!  ah!,ah!  ah! 

Che  mostro,  che  prototipo 

Di  rara  asinità! 

Pai*,  (sempre  in  disparte) 

(In  un  momento  critico 
Son  proprio  capitato  ! 
Balordi!  non  intendono 
Il  senso  figurato! 
Io  faccio  uno  sproposito 
Se  più  rimango  qua.) 
Coro         Ma  quest'  originale 

Nessun  conosce  ancora? 

La  R.  (indicando  Pandolfo) 

Guardate;  appunto  è  quello. 

PAN.  (con  sorpresa  e  confusione) 

(W  han  conosciuto...  Uh!  diavolo! 

Andate  alla  malora.)       (fi  per  andarsene) 

La  R.  Fermatelo  ,  fermatelo..* 

L'amico,  eccolo  là. 

CorO  {inchinandosi  a  Pandolfo  e  salutandolo  con  caricatura) 

Vi  siam  servi... 


M  ATTO 

Pan.  (bruscamente)  Miei  padroni. 

Coro  Un  momento... 

Pan.  (per  andarsene)  Non  llO  tempo. 

Coro  Illustrissimo,  perdoni... 

II  papà  della  ragazza 

Noi  vogliamo  ossequiar. 
Pan.  All'albergo  e  non  in  piazza 

Mi  dovete  ricercar. 

TUTTI  (circondano  Pandolfo) 

Uomini        Ma,  signore,  permettete... 

Vi  facciamo  i  complimenti... 

Un  marito,  or  via,  scegliete, 

Siamo  tutti  pretendenti; 

Abbiam  tutti  i  requisiti 

Che  potete  immaginar, 

Via,  scegliete  e  la  ragazza 

Noi  sapremo  contentar. 
Donne         (Se  quel  vecchio  non  impazza 

È  una  cosa  singoiar!) 

Pan.  (prorompendo  rabbiosamente) 

Impostori  !  malcreati  ! 
Vi  conosco  tutti  quanti  ! 
Quelli  inchini  mascherati 
Son  tranelli  da  birbanti; 
Quel  che  scrissi  ed  ho  stampalo 
Vi  farò  toccar  con  mano, 
Son  mercante  ed  onorato 
E  non  faccio  il  ciarlatano. 
Via,  scostatevi,  lasciatemi! 
Non  son  uom  da  canzonar, 
Son  Pandolfo  Spartivenlo 
E  so  farmi  rispettar. 

CORO  (deridendolo) 

Scappa!  scappa!  oh  che  spavento! 
Questo  nome  fa  tremar!... 

(Pandolfo  parte  furiosamente   ed  il  Coro  gli  lieti  dietro 
ridendo) 


SECONDO 


SCENA  IH. 

Sala  di  Locanda  come  nell'alto  primo. 
Lisetta  sola. 

Mio  padre  non  si  vede...  In  quale  impaccio 
Mi  ha  messo  il  suo  concorso  ! 
Che  dico,  ohimè!  che  faccio? 
Speravo  al  mio  Filippo  esser  consorte, 
Ma  il  padre  vi  si  oppone...  Ah!  la  mia  sorle 
Troppo  è  crudele!  Povera  Lisetta! 
Sola ,  derisa...  Che  avvenir  mi  aspetta! 
Me  meschina  !  in  ogni  viso 
Parmi  leggere  lo  scherno, 
Ogni  sguardo,  ogni  sorriso, 
Parmi  un  atto  insultator. 
Mal  condanna  il  nostro  amore 
Vana  idea  di  stolto  orgoglio; 
Questo  strazio  del  mio  core 
Non  comprende  il  genitor. 
Ma  un  vano  timore 
In  me  si  destò, 
La  voce  del  core 
Mentire  non  può. 
Di  cento  svenevoli 
Gli  usali  sospiri 
Con  arti  e  raggiri 
Deluder  saprò. 
Al  riso  le  lagrime, 
Lo  sdegno  all'  amore , 
Le  preci  al  rigore 
A  tempo  opporrò; 
E  il  voto  del  core 
Compilo  vedrò.  (par 


A  T  T  0 


SCENA  IV. 

La  Rose,  Parigini  dell'uno  e  dell'  altro  sesso; 
entrano  tutti  dalla  porta  comune.  Filippo. 

La  Rose  e  Coro  «Presto,  olà,  della  Locanda? 
Fil.  «Sono  qui,  chi  mi  comanda? 
Coro  «  Alla  bella  italiana 

»Del  concorso  ci  annunziate... 
Fil.  «Ma,  signori,  perdonate, 

«Non  v'intendo... 
Coro  «Oh  questa  è  strana! 

SCENA    V.  .  . 

Dorina  e  detti. 

DOR.  (chiamando) 

«Cameriere? 

CORO  (additando  Dorina)       „È  forse  quella  l 


Fil.  «Sì,  signori... 

Coro  «Oh  come  è  bella  ! 

Fil.  «(L'  hanno  presa  per  Lisetta  , 

«Altro  imbroglio  nascerà.) 
Coro  «(Non  mentiva  la  gazzetta, 

«È  un  modello  di  beltà.) 


UOMINI  (uers0  Dorina  inchinandosi) 

«Dell'  italico  giardino 
«Siete  proprio  il  più  bel  fior; 
«Or  nel  cielo  parigino 
«Siete  l'astro  dell'amor. 

DONINE   (sogghignando    verso  Dorina) 

«Tanti  pregi  singolari 

«Dove  trovano  costor  ? 

«In  Parigi  non  son  rari 

«Queste  stelle  e  questi  fior. 
Don.        "(Me  infelice!  a  qual  cimento 

«M'esponeva  il  genitori...) 
Fil.  «(Io  già  muovere  mi  sento 

«A  pietà  del  suo  rossor.) 
Dor.        «Miei  signori ,  rispettate 

«Una  giovine  onorata!  (con forza) 


SECONDO 


-25 


SCENA  VI. 

Anselmo  e  detti.  . 

DOR.  {yede  Anselmo  e  gli  va  incontro) 

«Padre  mio,  sono  insultata! 

Cono  (ad  Anselmo) 

«Voi  suo  padre?  perdonate... 
Ains.  «Ma  spiegatevi,  lo  voglio!... 

«Come  va  cotesto  imbroglio? 
Cono  «Non  sappiam  che  cosa  dire, 

«La  gazzetta  c'ingannò; 

«Ci  vogliate  compatire, 

«Abbiam  preso  un  qui  prò  quo. 
Ains.  «Io  non  sono  quel  buffone... 

Coro  «Sì,  signore,  ella  ha  ragione, 

«Mille  scuse  domandiamo... 

«Fu  un  equivoco,  un  errore, 

«Don  Pandolfo  conosciamo... 

«Il  ridicolo  mercante 

«Che  l'avviso  pubblicò, 

«Questo  scandalo  galante 

«NelP  albergo  provocò. 
Ains.        «La  mia  figlia  rispettate... 

«Più  frenarmi  ornai  non  so.... 

«Ho  capito...  andate,  andate... 

«0  di  bile  affogherò. 
Dor.       «(Per  mia  sorte  il  genitore 

«In  buon  punto  capitò, 

«E  dal  pubblico  rossore 

«La  sua  voce  mi  salvò.) 
Fil.        «(Fra  le  beffe  e  le  risate 

«Il  concorso  cominciò; 

«Io  le  nozze  progettate 

«Senza  affissi  compirò.) 

(il  Coro  parte  facendo  molti  inchini  e  complimenti  ad  An- 
selmo. Filippo  lo  segue) 
AlNS.  (a  Dorina) 

Che  razza  d' importuni  !  In  quale  albergo 


|$  ATTO 

Son  capitato  mai!  Povera  figlia! 

Per  un  noni  senza  cor,  senza  cervello, 

Fosti  esposta  al  zimbello. 

Or  m'ascolta;  vo'  farti ,  o  mia  Dorina  , 

Un  bel  regalo... 
Dor.  E  quale? 

Aks.  Lo  indovina. 

Senza  affissi  un  marito  io  t'  ho  trovato. 

È  un  giovine  onorato , 

Pietro  Belfiore;  oggi  farem  le  nozze. 
Dor.  Quest'oggi?  (Ohimè!  che  dice!)  (coti  dolore) 

Aws.  Vanne,  non  dubitar,  sarai  felice. 

(Dorina  entra  nel  suo  appartamento.  —  Anselmo  esce  da 
un9  altra  parte) 

SCENA  VII. 

Pandolfo  seguito  da  Alberto. 

Pan.  (smanioso  e  trafelato) 

Ah  la  rabbia  mi  strozza!  è  un  gran  portento 
Se  non  schiatto  quest'oggi. 
Alb.  (salutandolo)  Padron  mio. 

Pan.  (con  istizza  senza  guardarlo) 

Padrone  un  corno!  Soffocar  mi  sento! 
Alb.  Messer  Pandolfo... 
p^Araw'lsandol°)  Siete  voi,  signore? 

Perdonatemi...  ohimè!  povera  testa! 
Alb.  Che  cosa  vi  molesta? 
Pan.  Sono  fra  mille  diavoli;  gli  affissi, 

La  figlia,  i  pretendenti,  il  locandiere... 

Ma  sloggierò  di  qui... 
Alb.  Perchè,  signore  ? 

Pain.  Perchè,  perchè...  perchè  quel  malandrino 

Di  Filippo  la  figlia  m'ha  stregato. 
Al,b.  Che  mai  dite!  Filippo  è  ammogliato. 
Pain.  Come?  come?  (con  collera) 

Alb.  Parlato  ho  con  sua  moglie. 

Pain.  Che  canaglia!  Crede  essere  in  Turchia? 

V'è  la  galera  per  la  birgamia! 
Alb.  Ma  vostra  figlia? 


SECONDO  17 
Pan.  Quella  sconsigliala 

Corrisponde  al  briccon... 
Alb.  Ma  la  mia  mano... 

Pan.  Con  vostra  buona  pace  ha  ricusato... 

Alb.  Ma  VOI*..,  (insistendo) 

Pain.  Ma,  ma...  il  malanno,  seccatore! 

(parte  indispettito) 

Alb.  Chi  lo  avrebbe  mai  detto!  ed  ha  saputo 
Ingannarmi  cosi  ? 

(vede  Dorina  che  esce  dal  suo  appartamento) 

SCENA  Vili. 

Dorina  e  detto. 

Alb.  («  Dorina)  Venite  pure..» 

Dor.  Signor... 

Alb.  Tutto  mi  è  noto... 

Dor.  II  genitore 

Mi  costringe  alle  nozze. 
Alb.  Il  vostro  cuore 

Consente  a  un  nodo  indegno;  ah  lo  sappiate, 

Il  vostro  fidanzato... 
Dor.  Ohimè  !  parlate... 

Alb.  È  ammogliato  !... 

Dor.  (con  sorpresa)     Come?  e  il  padre  mio? 
Alb.  II  segreto  a  lui  stesso  ho  rivelato. 
Il  traditor  Filippo... 

SCENA  IX. 

Lisetta  e  detti. 

LlS.    (na  udito  le  ultime  parole  di  Alberto  e  si  avanza) 

i  Traditore  ! 

Perchè  maltratta  un  locandier  d'  onore? 
Dor.  (Oh  ciel!) 

Alb.  Sì,  Io  ripeto,  è  un  tristo  arnese  ; 

Tentò  sedur  questa  ragazza... 
Lis.  Voi? 

Sedurvi? 


28  ATTO 

Dor.  Ah  sì,  pur  troppo  !  io  non  resisto! 

To'  ritirarmi  altrove.  (pane) 
Lxs.  Oh  che  impostore! 


M' ingannava  e  per  me  fingeva  amore  ! 

(passeggiando  su  e  giù  per  la  scena) 

(Traditori  non  son  Lisetta 
Se  non  fo  di  te  vendetta!) 

Alb.  (passeggiando  anch'esso  in  collera) 

(A'  miei  sguardi...  oh  che  babbuino! 

Parve  un  giglio,  un  cherubino!) 
Lis.  (Troverò,  se  m'  hai  tradito  , 

Vecchio  o  giovine,  un  marito.) 
Alb.  (Fra  gli  scherzi,  e  nuovi  amori 

Quest'affetto  io  scorderò.) 
Lis.        (Ecco  appunto  un  pretendente...) 

(verso  Alb,  e  si  ferma) 

Alb.  (salutandola)  Vi  SOn  servo  riverente?... 

LlS.    (mostrandosi  oltremodo  affabile  ed  amorosa) 

Vorrei  dirvi...  non  ardisco... 

Son  confusa... 
Alb.  Non  capisco. 

Lis.  Io  vorrei...  ma  ne  ho  rossore.., 

Alb.  Signorina,  fate  core... 

Lis.  ,  Per  puntiglio,  per  dispetto 

Vi  ho  contato  una  bugia... 
Alb.  Una  sola,  avete  detto? 

Poco  mal,  signora  mia... 
Lis.  Di  Filippo  io  non  son  moglie... 

Alb.  Che  mai  dite?  Ed  è  pur  vero? 

Lis.  Si,  vel  giuro,  menzognero 

Fu  il  mio  labbro,  ma  pentita... 
Alb.  Voi  pentita? 

Lis.  (sospirando)  Questo  core 

Non  sa  ancor  che  sia  l'amore! 
Alb.  Voi  scherzate...  oh  questa  c  bella! 

Lis.  No  davvero,  non  lo  so. 

Ale.        Noi  sapete?  Bricconcella! 

Cos'  è  amor  v'  insegnerò. 

È  T  amor  quel  foco  arcano 


SECONDO  29 

Che  uno  sguardo  ha  in  me  destalo, 

Io  tentai  sopirlo  invano, 

Più  potente  divampò. 

(Casca,  casca!  m'hai  burlato, 

A  mia  volta  io  riderò.) 
Lis.         Che  diceste!  Ah  !  sento  anch'  io 

Questo  dolce  arcano  foco! 

Non  ha  molto  nel  cor  mio 

Un  accento  lo  destò. 

(Casca!  casca!  a  poco  a  poco 

A'  miei  piedi  ti  vedrò!) 
Aj.b.  Voi  mi  amate? 

Lis.  Ed  a  sposarmi 

Siete  pronto? 
àlb.  Oh  questo  no. 

Ho  deciso  di  burlarmi 

Delle  donne,  e  lo  farò. 
Lis.        E  degli  uomini  il  costume 

Ancor  ÌO  Seconderò.         (con  ironico  scherzo) 

Alb.       Per  piacere  al  gentil  sesso 

So  ben  io  quel  che  ci  vuole, 

Molte  amarne  a  un  tempo  stesso, 

Avvampar  colle  parole, 

Qual  volubile  farfalla, 

Riposar  di  fiore  in  fior, 

Questa  è  legge  che  non  falla 

Nella  scuola  dell'  amor. 
jis.         Per  piacere  al  sesso  forte, 

So  ancor  io  quel  che  ci  vuole: 

-T'amerò  fino  alla  morte,- 

Dir  con  languide  parole; 

Come  1'  iri  al  guardo  amante 

Presentare  ogni  color, 

È  la  legge  più  costante 

Per  accenderlo  d'amor.  {Alb.  parte  dal  fondo) 
Lis.  Son  pure  sfortunata!  Maledetto 
Il  mio  crudel  destino! 
Sperai  di  far  dispetto 
A  Filippo  sposando  il  signorino 
Ma  fu  di  me  più  scaltro... 


30 


ATTO 


SCENA  X. 

Pandolfo  e  detta. 

Pan.  (giubilante)  Ah  figlia  mia  ! 

Che  stupenda  notizia!  Un  militare 
Di  grado  superior  s'  è  presentato,.. 
Ei  qui  sarà  fra  poco.  Bada  bene , 
Con  questa  gente  non  si  può  burlare... 
Eccolo;  non  far  scene, 
Non  ricusar  s'  ei  chiede  la  tua  mano. 

SCENA  XI. 

Filippo  e  detti. 

FiL.  (travestilo  da  colonnello  inglese  s  con  lunghi  baffi,  ecc.) 

State  voi,  signor  Pantofola? 
Pan.  Vorrà  dire,  signor  mio, 

Don  Pandolfo  Sparavento. 
Fil.  JeS;  Pandolfa. 

Pan.  (**  inchina)  Sì  ,  SOU  Ì0. 

Fil.  Buono,  buoqo!  ben  contento! 

Voi  permetter? 
Pan.  Mio  padrone! 

Parli  pure.  , 
Lis.  (Sconosce  Filippo)     (Che  birbone! 

È  Filippo!) 
Fil.  Don  Pantofola 

Aver  molto  testa  grossa... 

Vostra  figlia?... 
Pan.  (ìndica  Lisetta)  Eccola  ,  è  questa! 

FlL.  Pelle!  (guardando  Lisetta) 

Pan.  Pelle  ?  ha  carne  ed  ossa  ! 

Fil.  V eri  faine ,  esser  modesta  ; 

Vostro  avviso  avere  letta, 

Ma  più  belle  di  gazzetta 

Vostra  figlia,  in  verità. 

Pan.  (piano  a  Lisetta) 

(Presto,  presto,  un  beli' inchino.) 


SECONDO  51 
LlS.  (Con  rabbia  verso  Filippo) 

(Come  finge  il  malandrino  !) 

FlL.  (a  Landolfo  accennando  Lisetta) 

Stare  un  po'  vergognosetta... 
Pai*.  Essa  è  ancora  semplicetta... 

(Alza  gli  OCChi,  COSpettone!  (piano  a  Lisetta) 
FlL.  (Son  Filippo  il  locandiere  )  (piano  a  Lisetta) 

Lis.  (a  Fil-)  (Ti  conosco,  sai,  briccone!) 

Pan.  Che  ne  pensa? 

Fil.  Se  piacere 

Mia  persona  a  figlia  belle, 

Io,  britanne  colonnelle, 

Presto,  presto,  sposerò. 
Pan»  Colonnello!... 
Lis.  (con  istizza)  Aspetta,  aspetta... 

Pan.  Oh  che  onore!...  Orsù,  Lisetta... 

FlL.  Rispondèr...  (a  Lisetta) 

Lis.  (con  caricatura)  Risponderò. 
Mie  graziose  colonnelle 

10  per  lei  non  esser  belle, 
A'  suoi  detti  non  credère... 
Non  vi  voglio,  signor  no. 

Fil.        (Son  confuso,  sbalordito, 

Non  comprendo,  non  ragiono; 

Mi  ricusa  per  marito, 

E  il  motivo  non  si  sa.) 
Pan.        (Che  cervello  indiavolalo!  - 

Oh  che  razza  di  figliuola  ! 

Ha  deriso  e  ricusato 

Un  signor  di  qualità!) 
Lis.        (Ah  furfante,  traditore! 

A  burlarmi  imparerai  ; 

Vendi  pur  l'indegno  core. 

A  Lisetta  non  si  fa.) 
Pan.        Via,  finiamola,  fraschetta, 

Chiedi  scusa  al  forestiere... 
Lis.  Chieder  scusa?  Troppa  fretta. 

11  suo  nome  conoscete  ? 
Donde  venne? 


32  ATTO  SECONDO 

Fil.  Star  inglese , 

Decorate  dal  paese, 

Colonnelle  Breke-Brok. 
Paiv.  Breke-Brok!  che  bel  casato!... 

Lis.  (Che  briccon  matricolato! 

Come  recita  la  parte!) 

FlL.  (porgendo  alcune  carte  a  Pandolfo) 

Not  inganno  ;  ecco  mie  carte... 

Pan.  Via,  Lisetta...  {indica  le  carte) 

Lis.  Non  Io  voglio; 

Ve  lo  torno  a  replicar. 
Fil.  (Ma  quale  stranissimo  (piano  a  Lisetta) 

Dispetto  t'  accende  ? 

Cotesta  tua  smania 

Mi  sdegna,  m'offende.) 

Goddam!  queste  ingiurie 

Voler  vendicar  ! 

Tremare  Pantofola 

Di  Set  Breke-Brok. 

Ltò.  Si  Calmi,  non  s'agiti,       (deridendo  Filippo) 

Signor  pretendente; 

Deh,  lasci  nel  fodero 

Il  brando  innocente! 

Di  sangue  femmineo 

Noi  voglia  macchiar; 

Si  cerchi  altre  vittime , 

Signor  Breke-Brok. 
Pain\  (*  Lis.)  (Silenzio!  Silenzio!... 

Ragazza  sventata! 

Ti  strappo,  se  seguiti  , 

La  lingua  sguajata... 
(a  FU.)  La  giusta  sua  collera 

Deh  voglia  placar , 

Non  badi  a  una  stupida, 

Signor  Breke-Brok!... 

(Lisetta  entra  nella  sua  stanza  —  Filippo  pai  te  sdegnate 
dalla  porta  comune  —  Pandolfo  ^  dopo  aver  tentato  di 
placare  Filippo  ,  segue  Lisetta) 


FINE  DELL'  ATTO  SECONDO, 


ATTO  TERZO 

SCENA  PRIMA, 

La  solila  Sala  di  Locanda. 
Coro  di  Camerieri. 

Che  rumor!  che  confusione! 
Che  continuo  andirivieni  ! 
Fin  la  testa  del  padrone 
Nella  luna  se  ne  andò. 

Che  si  vuol?  che  si  domanda? 
La  ragazza  del  concorso. 
Per  dar  grido  alla  locanda 
Proprio  a  tempo  capitò. 

S  G  E  N  A  IL 

Filippo  e  detti. 

FlL.  (vestilo  da  locandiere  come  nell'atto  primo) 

Bene,  bene,  giovinetti, 
In  buon  punto  radunati. 
I  galanti  zerbinotti 
Saran  tutti  canzonati. 
Quel  buffone  di  giornale 
Noi  vogliamo  corbellare, 
Un*  astuzia  singolare 
Ho  saputo  immaginar. 

Coro       Neil'  impresa  originale 
Vi  sapremo  secondar. 

Fil.        Per  aver  la  sua  figliola 

Mi  son  finto  colonnello; 
Se  non  tien  la  sua  parola 
Io  lo  provoco  a  duello, 
Lo  minaccio,  lo  spavento. 
Non  ardisce  rifiutar, 
Travestiti,  in  quel  momento 
Vi  potete  presentar. 


34  ATTO 

Coro       Oh  che  genio!  Oh  che  talento! 

Quale  astuzia  singoiar! 

Nell'impresa  originale 

Vi  sapremo  secondar. 
Fil.        Zitti ,  attenti ,  secondate 

Con  prudenza  il  mio  progetto; 

Ad  un  cenno  vi  mostrate  , 

Eseguite  quel  che  ho  detto, 

Io  v'  invito  quanti  siete 

Le  mie  nozze  a  festeggiar. 
Cono       Grazie,  grazie,  non  temete, 

Vi  sapremo  secondar.  {partono  t 


SGENA  III. 

Alberto  solo. 

Alb.  No ,  scordarla  non  posso;  il  suo  dolore 
Era  mendace  o  vero? 
Noi  so,  ma  al  mio  pensiero 
Quella  dolce  mestizia  è  ognor  presente 
E.  come  in  lei  trasfuso,  il  cor  la  sente. 
Del  primo  amore  il  vergine 

Sogno  per  lei  tornò, 
E  di  speranze  rosee 
La  vita  s' infiorò. 
Fu  breve  sogno!  -  rapido 

Per  me  si  dileguò! 
Muta,  deserta  l'anima 
Nel  suo  dolor  restò. 


SCENA  IV. 

Dorina  e  dello. 

Alb.  Voi  qui,  signora?  E  con  qual  fronte  osate 
Presentarvi  a'  miei  sguardi  ?  Ingrata  ! 

Don.  A  torto. 

Signor,  voi  m'oltraggiate, 
Un  equivoco  è  nato;  di  Pandolfo 


TERZO  35 

Mi  credeste  la  figlia  ed  io  credea 

Essere  fidanzata  al  locandiere. 
Alb.  Eppur  foste  promessa... 
Dor.  Ad  un  amico 

Di  mio  padre;  ma  alfin  tutto  è  scoperto. 

Colle  lagrime  mie,  colle  preghiere, 

Commossi  il  genitore; 

Pietoso  al  nostro  amore 

Egli  sarà,  lo  spero,  ed  or  tremando 

La  mia  sentenza  attendo. 
Ale.  Ed  io  sì  ingiusto  ? 

Perdon  vi  chiedo. 

SCENA  V. 

Anselmo   e  detti. 

Ars.  Figlia,  ti  consola. 

Belfìor  mi  sciolse  dalla  sua  parola. 
Dor.  Oh  gioia  ! 

Alb.  E  fia  pur  ver? 

Don.  Ah  padre  mio! 

é   Ecco  lo  sposo  cui  prescelse  il  core! 

(indicando  Alberto) 

Alb.  Signor,  poss' io  sperar?... 

Aws.  Verace  affetto 

Se  per  mia  figlia  voi  nutrite  in  petto  . 

Ella  fia  vostra. 
Dor.  (con  gioia)       Ah  padre! 
km.  Andiam  ,  ci  aspetta 

La  povera  Lisetta. 

Sarà  felice  anch'essa,  e  corbellato 

Rimanga  il  ciarlatano 

Che  l'origin  scordò  del  suo  casato. 

(entrano  tutti  nelle  stanze  di  Lisetta) 

SCENA  VI. 

Paudolfo  solo. 


Pan.  A  momenti  qui  giunge  il  colonnello. 
Quella  sciocca  ostinata 


56  ATTO 
Non  sa  dir  che:  noi  voglio. 
Come  dirlo  all'inglese?  In  tale  imbroglio 
Non  mi  son  mai  trovato  in  vita  mia. 
Qui  è  meglio  far  fagotti  ed  andar  via. 

(si  avvia  verso  il  fondo  e  $'  incontra 

S  G  E  N  A  VII. 

Filippo  e  detto, 

FlL.  (nuovamente  travestito  da  Colonnello  inglese) 

Dove  andar?  Fermare,  olà! 

Pan.  (sbigottito) 

(Terremoti!  eccolo  qua.) 

Fil.  Don  Pantolfa,  io  qui  presente, 

Ricordar  vostra  parola  , 
Io  star  scelte  pretendente 
Vostra  figlia  per  sposar. 

Pai*.        Le  dirò...  (Non  so  che  dire...) 

Io  son  pronto...  cioè....  mia  figlia- 
Elia  deve  compatire... 
Non  lo  posso  contentar. 

FlL.  (sorpreso) 

Non  potere?  Aver  promesso, 
E  dovere  mantener. 

PàK.  (sempre  più  imbarazzato) 

Le  dirò...  con  suo  permesso. 

FlL,  (risolutamente) 

Non  volere  replicar  ! 

Breke-broke  colonnelle  ! 

Se  non  far  vostro  dovere 

Io  voler  tua  brutta  pelle 

Con  mie  palle  crivellar. 
Pai>.        Questo  è  troppo,  mio  signore, 

È  mia  figlia  che  non  vuole... 
Fil.  Voi  se  avere  un  po'  d' onore 

Una  sfida  ora  accettar. 

Pan.  (spaventato) 

Una  sfida!... 


terzo  : 
Fil.  Not  parola , 

Testimonii  qui  chiamar. 

(fa  un  cenno  verso  l'uscio  di  fondo  ed  entrano  quattro  ca 
merìeri  della  locanda  travestiti  da  militari  inglesi:  Filipp 
presenta  a  Pan.  due  pistole  e  la  spada  di  uno  dei  camerieri 

Qui  star  spada  e  qui  pistola  ; 
Voi  dell'arma  aver  diritto; 
Io  conoscere  la  scuola 
Di  tirare  e  sparar  dritto. 
Sceglier  presto  ;  questo  affronto 
Io  volere  vendicar; 
A  combattere  star  pronto, 
E  voi  morto  qui  restar. 

Pài*,  (guardando  atterrito  le  armi) 

(Una  spadai  una  pistola!... 

Gli  rinunzio  il  mio  diritto. 

Io  non  son  mai  stato  a  scuola, 

Se  mi  batto  sono  fritto.) 

Riflettete...  non  ho  torto... 

Non  so  Tarmi  maneggiar, 

Se  il  volete,  io  son  già  morto, 

Ve  lo  posso  dichiarar. 
Fil.        Presto,  all'armi,  non  intendere, 

Non  ammettere  ragione, 

Voler  fare  due  Pantofole 

Se  battaglia  ricusar. 
Pak.  Non  sJ  incomodi ,  padrone, 

Un  Pandolfo  io  vo'  restar. 

FlL.  (sguainando  la  sciabola  lo  minaccia) 

In  guardia,  Don  Pantofola, 
Voler  da  voi  vendetta, 
Voi  ricusar  la  figlia  , 
Ed  io  tagliare  a  fetta... 
(Le  gambe  gli  vacillano , 
Più  reggersi  non  può... 
Innanzi  a  lui  dal  ridere 
Frenarmi  ornai  non  so.) 
Pan.       Non  reggo...  Ohimè!  lasciatemi!... 
Salvatemi  !...  soccorso!... 


38  ATTO 

Son  stato  una  gran  bestia, 
Annullo  il  mio  concorso!... 
(Le  gambe  mi  vacillano... 
Più  polso  ornai  non  ho... 
A'  danni  miei  quel  diavolo 
1/  inferno  scatenò.) 

(alle  grida  di  Pandolfo  entrano) 

SCENA  ULTIMA. 

.insellilo,  Dorina,  Lisetta,  Alberto,  tutti  dall'  ap- 
partamento di  Pandolfo.  —  Altri  camerieri,  travestiti  da 
militari  ed  altri  no,  dalla  porta  comune.  —  Detti. 

Tutti      Cos'è  stato?  Cos'è  stalo? 

Don  Pandolfo  !... 
Lis.  (accorrendo)  Padre  mio!.... 

Pah.  Io  son  morto!...  Figlia,  addio!... 

Tutti         Ma  che  avvenne?... 
Pas.  Quel  soldato 

La  mia  vita  ha  minacciato; 

Non  ascolta  la  ragione 

E  mi  vuole  assassinar. 
Coro       Colonnello,  or  via,  parlate.  (a  FiL) 

Fil.  Don  Pandolfo  esser  poltrone... 

Coso  Ma  da  lui  che  domandate? 

Fil.  0  dar  figlia  od  ammazzar. 

Pan.  (tremando) 

La  mia  figlia...  non  Io  vuole... 
Fil.  Mantener  vostre  parole... 

Pain.  Ah  Lisetta!  son  perduto 

Se  ti  ostini  a  ricusar! 

FlL.  (minacciando  nuovamente  Pandolfo) 

Dunque  in  guardia!... 
Pan.  Aiuto!...  aiuto!... 

Lis.  Colonnello,  abbasso  Tarmi! 

Io  SOn  VOStra!  (stende  la  destra  a  Fil) 

Pan.  (respirando)  Per  salvarmi!... 

Brava  figlia!...  ed  è  pur  ver? 
Lis.  e  Fil.  È  cessato  il  nostro  affanno!... 


terzo  m 

Pan.  Colonnello  !...  (raccomandandosi) 

FlL.    (Sl  toglie  i  bqffìj  si  leva  il  cappello  e  getta  via  la  spada.  I 
camerieri  fanno  lo  stesso)  ]\q^  inganno! 

Son  Filippo  il  locandier.        (risa  generali) 

Pan.  (nella  massima  sorpresa) 

Come?  Come?  Ah  scellerato! 
È  quel  furbo  mascherato? 
A  Pandolfo  un  tale  affronto? 
Una  sfida  minacciar? 
Senza  Toste  hai  fatto  il  conto, 
In  cucina  puoi  tornar. 
Fil.         (A  tal  colpo  inaspettato 

Sbuffa  il  vecchio  corbellato...) 
(È  riuscito  il  bel  progetto  (a  lìcita) 

Che  ho  sapulo  immaginar; 
La  tua  mano,  a  suo  dispetto, 
È  forzato  ad  accordar.) 
Lis.         (Oh  momento  inaspettato  !... 

Ogni  equivoco  è  svelato. 
Tace  alfine  in  questo  core 
li  geloso  palpitar. 
Spero  sol  del  genitore 
Or  la  collera  placar.) 
Ahs.,  Don.,  Ale.,  Coro 

(A  quel  colpo  inaspettato 
Sbuffa  il  vecchio  corbellato; 
Del  concorso  il  gran  progetto 
Vede  in  aria  svaporar. 
A  Filippo  fla  costretto 
La  figliola  ad  accordar.) 

Pan.  (furibondo  a  Filippo) 

Impostore  Breke-Brok! 
No,  mia  figlia  non  avrai! 

(afferrando  per  un  braccio  Lisetta) 

Vieni  meco! 
Fil.  (frapponendosi)  No  ,  giammai  ! 

Siamo  sposi!... 
Lis.  (supplichevole)  Padre  mio!... 

Pan.  Chi  comanda  qui  son  io, 

Quel  birbante  non  t'avrà. 


40  ATTO  TERZO 

TcTTI  (circondano  Landolfo  pregandolo) 

Don  Pandolfo,  siete  padre, 

Air  amore  perdonate! 
Pan.  Perdonar?...  non  lo  sperale... 

Tutti         Se  il  consenso  negherete 

Da  ciascun  si  riderà. 
Paiv.        Basta,  basta!  vinto  avete!... 

(Fui  burlato,  e  ben  mi  sta.) 
Cobo       Don  Pandolfo,  bravo,  evviva! 

Questo  nome  non  morrà. 

E  di  voi  memoria  viva 

Sulla  scena  resterà. 

Paint.  (con  entusiasmo) 

Oh  Pandolfo  avventurato! 
Se  ha  fallito  il  tuo  progetto, 
Il  tuo  nome  almen  soggetto 
Di  commedia  diverrà. 

LlS.  (wso  gli  ascoltanti) 

Non  badate  ai  concorrenti, 
Giovinette  innamorate , 
Al  primiero  ognor  serbate 
Neir  amor  la  fedeltà. 

Nei  difficili  cimenti 
Vince  sempre  un  cor  costante 
E  T  astuzia  dell'  amante 
Un  compenso  troverà. 
Cono      Don  Pandolfo,  bravo,  evviva! 

Questo  nome  non  morrà, 
E  di  voi  memoria  viva 
Sulla  scena  resterà. 


FINE. 


ELENCO  DEI  LIBRETTI  D'OPERE  TEATRALI 


PUBBLICATI   COI   Tiri  DI 

FRANCESCO  LUCCA 


pAdelia 

y?Adriana  Leccuvreur 
/?Allan  Cameron 

Anna  Bolena 
p  A  tata 
pAltila 

pArmandoil  gondoliero 

Beatrice  di  Tenda 

Belisario 
^Bernabò  Visconti 

Capuleti  e  i  Montecchi 
^Caterina  Howard 
pCellini  a  Parigi 

Chi  dura  vince 

Chiara  di  Rosenberg 
^Clarice  Visconti 
^Cristoforo  Colombo 
pDante  e  Bice 
pDon  Checco 
pDon  Crescendo 
;pDon  Pelagio 
^Dottor  Bobolo 
pDue  mogli  in  una 
^Elena  di  Tolosa 

Elisa 
^Elvina 

Eran  due  or  son  tre 
pEsmeralda 
pEster  d'Engaddi 
pFolco  d'Arles 
^Funerali  e  Danze 
^Gabriella  di  Vergy 

Gemma  di  Veigy 
^Giovanna  di  Castiglia 
^Giovanna  I  di  Napoli 
??Giralda 
pGU  Ugonotti 
pG\i  Studenti 
^Griselda 

Guglielmo  Teli 
pi  Due  Figaro 
pi  Falsi  Monetari 
pi  Pirati  spagnuoli 

Il  Crociato  in  Egitto 

11  Barbiere  di  Siviglia 


Il  Giuramento 
pll ritorno  diColumella 
pi  Gladiatori 
pll  Birrajo  di  Preslon 

Il  Bravo 
p\\  Convito  di  Baldass. 
plldegonda 
pi  Martiri 
pi  Masnadieri 
p\\   Borgomastro  di 

Schiedam 
pll  Corsaro 
pll  Deserto.  OdeSinfon. 
pll  Giudizio  Universale 

Oratorio 
pll  Mantello 
pll  Matrimonio  per  con- 
corso 

Il  Nuovo  Figaro 

I  Puritani  e  i  Cavalieri 
pll  Reggente 

II  Furioso 
pll  Templario 

Il  Turco  in  Italia 
Il  Pirata 
pll  Franco  Bersagliere 
pJone 
La  Gazza  ladra 
La  Pazza  per  Amore 
pLa  Cantante 

La  Cenerentola 
pLa  Favorita 
pLa  figlia  del  Proscritto 
pLa  Figlia  del  Reggim. 
pLa  Maschera 
La  Muta  di  Portici 
pLa  Prova  di  un'opera 
seria 

pLa  Regina  di  Leone 
p  L'Arrivo  del  signor  zio 
pL'Assedio  di  Leida 

La  Sonnambula 

La  Straniera 
pLa  Valle  d'Andora 
pLa  Villana  Contessa 


pLazzarelIo 
pLa  Vivandiera 
L'Elisir  d'Amore 
pLeonora 

pLe  Nozze  di  Messina 

pLe  Precauzioni 
L'Italiana  in  Algeri 
Lucia  di  Lammermoor 
Lucrezia  Borgia 

pLudro 

pLuigi  V 

pLuisella  ,  o  la  Cava- 
trice del  Molo 

pL'Uomo  del  Mistero 

pL'Osteria  d'Andujar 

pMiniere  di  Freimberg 

pMarco  Visconti 

pMaria  regina  d'Inghil- 
terra 
Marino  Faliero 

pMargherila 

pMatilde  di  Scozia 

pMedea 

pMignonè  Fan-fan 
Mosè 

pNon  lutti  i  pazzi  sono 
all'ospedale 

Norma 

Otello 
pPipelè 

pPaoIo  e  Virginia 
Pa  risina 
pPoliulo 
pPelagio 

pRoberto  il  Diavolo 

Roberto  Dcvereux 

Semiramide 
pSer  Gregorio 

Torquato  Tasso 

Un'Avventura  di  Sca- 
ramuccia 
pUn  Geloso  e  la  sua 

Vedova 
pViplclta 
^Virginia 


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